martedì 9 luglio 2013

Concorso: il mio Eden


Disegno a china ed acquerelli per un concorso il cui tema era rappresentare il proprio Eden.

Il mio concetto di Eden si è evoluto ed è divenuto qualcosa che rincorro senza sapere bene cosa sia, qualcosa che mi attira ma di cui non conosco l'entità. La chiamo "la teoria della lucciola", poichè è in questa lucciola che vedo il mio Eden.

C’è qualcosa a cui tendo da tutta la vita. E non parlo della realizzazione dei miei valori cristiani, che chiaramente viene prima di tutto soprattutto cercando di passare sempre meglio dalla teorizzazione della fede alla praticità della fede. E’ qualcos’altro, parlo della mia natura, è una sensazione che mi pervade dalla nascita, una sensazione che mi dà la certezza o l’illusione, dipende dall’attimo, che vi sia qualcosa di grande nella sua piccolezza là ad attendermi.

E’ come se io fossi lì a fissare l’orizzonte e laggiù, nel buio profondo, ci fosse una piccola luce proveniente da una lucciola; la lucciola si fa vedere e mi attira, ed io è tutta la vita che la inseguo. E’ il mio tormento e la mia gioia, la mia ossessione. La inseguo ed ogni volta che penso di averla finalmente tra le dita, scopro che non è così… Ma se anche la stringessi tra le mani, la riconoscerei? SAPREI riconoscerla, oppure mi sembrerebbe sempre quel limite irraggiungibile, quella promessa meravigliosa scritta nel mio destino ma che mai potrò possedere, realizzare o almeno conoscere?

Perchè la domanda fondamentale è in primis solamente una: cos’è La Lucciola? Una persona, un avvenimento, la ricerca della perfezione, uno stato dell’anima, la felicità…? Cosa? O forse non è nulla di tutto questo… La Lucciola potrebbe forse essere non una meta da raggiungere, non qualcosa da realizzare bensì il mio continuo voltarsi indietro in cerca dell’amato passato perduto e che a tutti i costi cerco di far rivivere, seppure implicitamente? Ed ecco forse il perchè potrebbe passare davanti ai miei occhi, con tanta facilità, da promessa ad illusione: la lucciola è la promessa di un presente che non finirà mai ma che poi si è inevitabilmente tramutato in passato, un passato che mi illudo di poter ricreare, o almeno sfiorare, un giorno?
Oppure…tutti questi sono solamenti  i vaneggiamenti di una giovane artista la cui vita viene messa a dura prova quando si scopre sola nei suoi pensieri, nel suo sentire, unita in qualche modo solo a persone vissute molto tempo fa, artisti anch’essi tormentati o persone conosciute la cui sensibilità era come la sua? So di non sentirmi parte di questo tempo, questo è sicuro. Ed altrettanto sicuro è che rimpiango il passato, non solo poichè mi sento appartenere ad epoche passate: rimpiango precisi momenti del mio passato, della storia della mia vita, momenti talmente perfetti da farmi vivere con il rimpianto, la voglia di riviverli e la certezza che mai nient’altro sarà altrettanto perfetto.
Al di là di tutto questo, una sola cosa è sicura: la Lucciola è laggiù che brilla come mai prima. Ed io continuerò la corsa che oramai mi contraddistingue verso di lei. E forse non la raggiungerò mai.

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