giovedì 28 marzo 2013

A Mario


Schizzo a pastelli ad olio.

Mario è un mio amico.
Plutiottantenne, era amico di mio nonno così come suo fratello Ernesto; sia Mario che Ernesto sono diventati miei amici man mano che sono cresciuta. Hanno sempre abitato al mio paese in Valle di Susa e si sono sempre distinti come persone oneste, gentili, lavoratori instancabili. 
Sotto la loro scorza a tratti un po' ruvida, tipica dei montanari che si sono forgiati da soli nella fatica, si nasconde da sempre una delicatezza d'animo ed una sensibilità che sono davvero rarissime. Ernesto è mancato lo scorso agosto, e per me è stato un fulmine a ciel sereno. Sono felice però di averlo abbracciato esprimendogli tutto il mio amore l'ultima volta che lo incontrai... Dalla scomparsa del fratello, Mario ed io siamo ancora più uniti.

Un giorno sono andata da Mario a far visita a lui ed alla moglie. Abbiamo chiacchierato, riso e scherzato, poi, mentre stavo andando via, Mario ed io ci siamo ancora fermati un attimo insieme, nel suo cortile di fronte al capanno degli attrezzi. Vedevo che aveva bisogno di tirare fuori i suoi sentimenti, di sfogarsi, di poter gettare la maschera di tranquillità e confidare a qualcuno quanto gli mancasse il fratello amato. Si è aperto come un libro su Ernesto ma anche sull'emozione datagli dalla mia estrema somiglianza (specie caratteriale) con mio nonno ed alla fine, commossi, abbiamo pianto abbracciati con lacrime un po' di triste nostalgia ma anche di gioia per quel momento e per essere così uniti. Ci siamo detti quanto ci vogliamo bene, quanto siamo importanti l'uno per l'altra.

Questo schizzo rappresenta quel momento, e la grande mano sopra di noi è un'impressione veloce delle mani che tanto amo e mi commuovono: le mani di chi ha coltivato ed amato la propria terra, senza mai dimenticarsi di fermare un attivo il proprio lavoro per godersi un tramonto tra le amate montagne.

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